Parrocchia
Santa Maria Domenica Mazzarello - Roma
Seguici su:
   La nostra “statura” morale e spirituale si può misurare da ciò che attendiamo, da ciò in cui speriamo.
Quell'attesa che segna il cammino dell’umanità.
In questi pochi giorni che ormai ci separano dalla celebrazione del Santo Natale viene avvertito in modo particolarmente suggestivo quel senso dell'attesa che caratterizza tutto il tempo di Avvento. Il tema dell’“attesa” costituisce un aspetto profondamente umano, in cui la fede diventa, per così dire, un tutt’uno con la nostra carne e il nostro cuore.

L’attesa, l’attendere è una dimensione che attraversa tutta l'esistenza dell'essere umano. L’attesa è presente in mille situazioni, da quelle più piccole fino alle più importanti. Pensiamo, ad esempio, all’attesa di un figlio da parte dei genitori; a quella di un parente o di un amico che viene a visitarci da lontano; pensiamo, per un giovane, all’attesa dell’esito di un esame decisivo, o di un colloquio di lavoro; nelle relazioni affettive, all’attesa dell’incontro con la persona amata, della risposta ad una lettera, o dell’accoglimento di un perdono… Si potrebbe dire che l’essere umano è vivo finché attende, finché nel suo cuore è viva la speranza. Dunque, possiamo dire che l'essere umano si riconosce dalle sue attese: la nostra “statura” morale e spirituale si può misurare da ciò che attendiamo, da ciò in cui speriamo.

Ognuno di noi, dunque, specialmente in questo Tempo che ci avvicina al Natale, può domandarsi: io, che cosa attendo? A che cosa, in questo momento della mia vita, è proteso il mio cuore? E questa stessa domanda si può porre anche a un livello più ampio, a livello di una intera comunità. Che cosa attendiamo, insieme? Che cosa unisce le nostre aspirazioni, che cosa le accomuna? Nel tempo precedente la nascita di Gesù, era fortissima in Israele l’attesa del Messia. Ma nessuno avrebbe mai immaginato che il Messia potesse nascere da un’umile ragazza quale era Maria, promessa sposa del giusto Giuseppe. Neppure Lei lo avrebbe mai pensato, eppure nel suo cuore l’attesa del Salvatore era così grande, la sua fede e la sua speranza erano così ardenti, che Egli poté trovare in Lei una madre degna. C’è una misteriosa corrispondenza tra l’attesa di Dio e quella di Maria, la creatura “piena di grazia”, totalmente trasparente al disegno d’amore dell’Altissimo. Impariamo da Lei, Donna dell’Avvento, a vivere i gesti quotidiani con uno spirito nuovo, con il sentimento di un’attesa profonda, che solo la venuta di Dio può colmare.

Invochiamola con fiducia affinché, nel Natale ormai prossimo, i nostri occhi si aprano e vedano Gesù e il cuore gioisca in questo mirabile incontro d’amore.

(Il testo è in gran parte tratto dalle parole pronuciate da Benedetto XVI durante l'Angelus del 19 dicembre 2010)

ULTIMI AGGIORNAMENTI
Disponibile la nostra lettera parrocchiale settimanale in formato PDF da leggere su pc, smartphone e tablet.

Visualizza l'edizione del
21.01.2024