Giuseppe e Maria vivono la grazia del loro Natale, del vero Natale, non in un modo, in un tempo o in circostanze decise da loro, o particolarmente favorevoli.[...]
Senza lamentarsi, senza rifiutarsi, senza ribellarsi, Giuseppe e Maria vanno a Betlemme, disposti al Natale proprio lì. Rassegnazione la loro? Cinismo?
Impotenza? Inettitudine? No! Era fede! E la fede, quando è profonda e vera, è sempre uno sguardo nuovo e illuminato sulla storia, perché “chi crede, vede!”.
E cosa hanno visto Giuseppe e Maria? Hanno visto, per la parola dell’Angelo, Dio nella storia, il Verbo farsi carne, l’Eterno nel tempo,
il Figlio di Dio fatto uomo! Ed è quello che vediamo anche noi qui, stanotte, illuminati dalla Parola evangelica.
Noi vediamo in questo Bambino il gesto inedito e inaudito di un Dio che non fugge la storia, non la guarda indifferente da lontano,
non la rifiuta sdegnato perché troppo dolorosa e cattiva ma la ama, la assume, vi entra con il passo delicato e forte di un Bambino appena nato,
di una Vita eterna che riesce a farsi spazio, nella durezza del tempo, attraverso cuori e volontà disponibili ad accoglierla.[...]
Maria e Giuseppe, mentre sembrano obbedire passivamente a una storia più grande di loro, in realtà l’hanno attraversata e dominata con il passo
di chi guarda a Dio e al suo progetto, e vi fanno entrare gloria e pace.[...]
Celebriamo il Natale anche con i segni esteriori della festa, poiché un Bambino è nato per noi e ha riempito di speranza la storia e il mondo intero.
Ha trasformato il dolore in doglie di parto, e ha dato a tutti noi la possibilità di anticipare l’aurora di un mondo nuovo!
Card. Pierbattista Pizzaballa - Patriarca di Gerusalemme dei Latini - Betlemme, 24 dicembre 2024.