Parrocchia
Santa Maria Domenica Mazzarello - Roma
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   6 gennaio 2019 - Epifania del Signore.
Come astri nel mondo.

La parola Epifania deriva dal termine greco «epiphàneia» che significa letteralmente «manifestazione». Con questa parola la Chiesa, sin dai tempi più antichi, intende celebrare la comparsa di Dio che si manifesta a tutta l’umanità in Gesù.

La festa dell’Epifania nasce in Oriente, come attesta anche l’origine del nome, per celebrare inizialmente la nascita di Gesù. Quando poi anche in Oriente la data della Natività di Cristo venne fissata al 25 dicembre, come già avveniva nella tradizione romana, la festa dell’Epifania acquisì una triplice connotazione facendo memoria delle tre manifestazioni della divinità di Cristo a tutte le genti: ai popoli pagani rappresentati dai magi; agli ebrei, che durante il battesimo al Giordano sentono la voce di Dio proclamare Cristo suo Figlio; ai discepoli, che durante le Nozze di Cana vedono Cristo trasformare l’acqua in vino.

Con il trascorrere del tempo l’Epifania inizierà poi a essere celebrata anche a Roma dove però, diversamente dalla tradizione orientale, il tema centrale della solennità rimane solamente l’incontro dei Magi con Gesù e, dunque, la manifestazione della sua divinità ai popoli sparsi su ogni luogo della Terra rappresentati proprio dai Magi provenienti da luoghi distanti dalla terra di Israele.

La Liturgia ci presenta nella prima lettura la visione messianica dall’anonimo profeta che utilizza il nome di Isaia e prolunga la sua opera. Egli scrive negli anni in cui il popolo di Israele ritorna in patria dopo l’esilio in Babilonia. Al popolo di rimpatriati che sta faticosamente ricostruendo la sua vita tra molte difficoltà e un incerto avvenire, il profeta annuncia un futuro straordinario di luce in cui Gerusalemme sarà il centro di un interesse che avrà una dimensione universale.

Questa profezia trova il suo adempimento nella nascita del Salvatore e nella visita dei Magi al Bambino Gesù di cui ci parla il brano del Vangelo. Si tratta di un testo che da un lato ci presenta l’incapacità di agire e di lasciarsi coinvolgere da parte di coloro che conoscevano, vivevano e sapevano interpretare la Parola di Dio. Nessuno del popolo di Gerusalemme, infatti, dà credito e accompagna i Magi.

Poi vi sono proprio loro, i Magi, il cui pellegrinaggio esteriore è espressione del loro essere interiormente in cammino, dell’interiore pellegrinaggio del loro cuore. Erano uomini che cercavano Dio e, in definitiva, erano in cammino verso di Lui.

Guardando alla figura dei Magi la Liturgia invita anche noi ad essere cercatori di Dio, persone che animate dalla fede e dalla capacità di lasciarsi guidare dalla parola di Dio indicano a chi incontrano la via giusta della vita, mostrando a ciascuno quella luce che Cristo ha fatto risplendere su di noi.

Santa Festa dell'Epifania del Signore a tutti voi. Dio Onnipotente, sostenga il nostro cammino, protegga i nostri cari e ci benedica.

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