Parrocchia
Santa Maria Domenica Mazzarello - Roma
Seguici su:
   20 gennaio 2019 - 2da Domenica del Tempo Ordinario.
Il vino e la festa di nozze.

La celebrazione di un matrimonio esprime, anche ai nostri tempi ma comunque in qualsiasi epoca storica e in ogni luogo, le immagini dell’amore e della gioia. Ed è per questo motivo che la tradizione biblica utilizza proprio la metafora della vita matrimoniale per comprendere ed esprimere il rapporto che lega Dio all’umanità (Cfr. ad es. Ger 2, 2; Ez 16; Os 2, 16-18).

In realtà l’esperienza più antica, risalente al tempo dei patriarchi, aveva descritto l’alleanza tra Dio e il suo popolo secondo la formula del patto giuridico e militare. Questa immagine, però, non corrispondeva alla vera natura del rapporto che si instaura tra l’essere umano e Dio, poiché l’alleanza militare è frutto di un interesse tra le parti, dettato dal timore di essere sopraffatti dai nemici o dalla volontà di conquista. Dio, invece, secondo l’esperienza che il popolo di Israele ha fatto con il trascorrere del tempo, ama l’essere umano di un amore forte e disinteressato.

Ecco perché i profeti, a partire da Osea, inizieranno a descrivere l’Alleanza non più come un patto militare, ritenuto inadeguato a esprimere il rapporto tra Dio e il suo popolo, ma con le immagini della vita nuziale, proprio perché il matrimonio esprime un legame forte fondato non sull’interesse e sulla mutua convenienza, ma sull’amore reciproco, gratuito, donativo, protettivo. Questa è proprio l’immagine che traspare leggendo il brano della prima lettura, il cui testo è stato redatto negli anni del ritorno degli ebrei a Gerusalemme da un profeta anonimo che scrive la terza parte del libro di Isaia inserendosi nella sua tradizione.

Anche il brano del Vangelo ci parla di vita matrimoniale raccontandoci quanto è accaduto durante la festa nuziale di Cana di Galilea. Ed anche in questa occasione l’evento storico contiene, come è tipico nella narrazione dell’evangelista Giovanni, molti riferimenti simbolici che conferiscono al racconto un significato ben più profondo.

Penso, ad esempio, al vino, che nella simbologia anticotestamentaria indica l’inizio dei tempi messianici e dunque la salvezza del Regno di Dio (Cfr. ad es. Am 9, 13-14; Gl 4, 18; Is 25, 6; Ger 31, 12). Oppure all'immagine dello sposo i cui tratti, rimasti a prima vista anonimi nel racconto di Giovanni, in realtà richiamano la figura di Gesù, che più volte ha definito se stesso proprio in questo modo (Mt 9, 15; Mc 2, 19; Lc 5, 34).

In Gesù, evidenzia allora l’evangelista Giovanni, si manifesta l’amore che unisce Dio ad ogni persona e che ha il suo culmine nella salvezza che Egli propone a ciascun credente.

Santa domenica a tutti voi. Dio Onnipotente e misericordioso, sostenga il nostro cammino, protegga i nostri cari e ci benedica.

ULTIMI AGGIORNAMENTI
Disponibile la nostra lettera parrocchiale settimanale in formato PDF da leggere su pc, smartphone e tablet.

Visualizza l'edizione del
21.01.2024