Parrocchia
Santa Maria Domenica Mazzarello - Roma
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   17 giugno 2018 - 11ma Domenica del Tempo Ordinario.
Il regno di Dio: Vita eterna che si afferma nella nostra storia.
L’annuncio del «Regno di Dio» è il tema centrale di tutta l’attività e della predicazione di Gesù, come risulta dai vangeli sinottici dove l’espressione «Regno di Dio» ricorre molto più frequentemente rispetto a tutti gli altri libri del Nuovo Testamento e quasi sempre la troviamo in parole pronunciate da Gesù (50 volte nel Vangelo di Matteo, 15 in Marco e 41 in Luca). Possiamo, dunque, dire che l’annuncio del Regno, con la sua prossimità, rappresenta il centro della predicazione di Cristo e, dunque, il nucleo stesso del Vangelo.
In realtà il concetto di Regno di Dio non era sconosciuto nell’Antico Testamento, ma Gesù qualifica questa realtà in modo rivoluzionario rispetto al pensiero e alle attese del popolo del suo tempo.
Nella tradizione anticotestamentaria si riteneva che la regalità di Dio si esprimesse in tutti gli interventi che il Signore aveva operato nella storia per sorreggere e salvare il popolo di Israele. A partire da questa concezione, inizialmente si era ritenuto che i sovrani di Israele fossero chiamati a esercitare e incarnare nella storia la regalità di Dio, imitando il suo agire amministrando il potere con giustizia e per il bene del popolo. L’esperienza, però, aveva dimostrato che il regno umano, caratterizzato da infedeltà e ambizioni di potere, era cosa ben diversa dal Regno di Dio.
Il profeta Ezechiele, parlando della caduta di Gerusalemme avvenuta a causa del tradimento dei suoi sovrani, annuncia il totale fallimento dell’esercizio della regalità umana. Ma al tempo stesso, attraverso l’immagine del ramoscello di cedro che ci propone la prima lettura, al popolo ormai deportato in Babilonia egli annuncia che Dio mantiene la sua regalità sulla storia e che questa si esprimerà in futuro, non più attraverso la regalità umana, ma con modi inaspettati e sorprendenti. A partire dall’esperienza fatta e dalla rivelazione profetica, la teologia rabbinica aveva dunque iniziato a ritenere che il Regno di Dio si sarebbe realizzato non più nella storia, ma alla fine dei tempi.
Gesù rivoluziona questo concetto e annuncia che il Regno di Dio si rende presente e vicino all’umanità già nel presente (Cf Mc 1, 15), per raggiungere poi la sua pienezza dopo la fine dell’esistenza terrena. E lo descrive con l’immagine del seme e del granello di senape, il più piccolo tra tutti i semi, in grado però di diventare un albero alto fino a tre metri.
Come a dire che la presenza del regno di Dio nella storia non fa rumore, appare come una realtà umile e semplice ma, se è accolto nel nostro essere, è in grado di qualificare e aprire la nostra vita al bene più grande: la resurrezione e la Vita eterna.
Santa domenica a tutti! Dio Onnipotente e misericordioso, sostenga il nostro cammino, protegga i nostri cari e ci benedica.
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